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Territorio e cultura
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L'isola di San Giovanni e la civiltà medievale e barocca
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Via Savoia
Via Savoia
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Patrimonio culturale
Turismo
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La lunga
Via Savoia
, detta un tempo Via al Castello, costituiva l’asse est-ovest dell’antico borgo fortificato. Provenendo da Villastellone, si accedeva alla città attraverso la
Porta di Po
, posta di fianco al Castello e salendo una breve erta. L’edificio isolato che appare sulla destra, fu eretto sull’area dove un tempo esisteva l’ala secentesca dell’antico castello, demolito nel 1820-21. A sinistra, si eleva invece il
Palazzo Mola di Larissè
, edificio che dovrebbe risalire al ‘600, proprietà della nobile famiglia comitale, signora anche di Beinasco. Oggi è in completo abbandono, così come il bel parco, che conserva qualche albero secolare. Dell’antica magnificenza, il Palazzo conserva il bell’ingresso da Vicolo Mola – una stretta stradina in sternito – e il cortile porticato, le scuderie ed interessanti balconate di ferro battuto (forse di fine ‘800).
I fabbricati seguenti sono di origine medioevale: la continua sequenza di portici reca il visitatore verso Piazza S. Giovanni. Sulle facciate delle
case
, sono conservate alcune fasce marcapiano in terracotta, e segni di alterazioni del ‘600-‘700 (aperture di finestre mistilinee). Sotto il porticato sono visibili alcune rittane e vetusti soffitti a cassettoni. Di fronte ai portici, si trova il fianco destro della chiesa parrocchiale, che a metà del ‘700 sostituì la vecchia parrocchiale e un quartiere di case fatiscenti. Al n. 38, una
casatorre
presenta ancora, nella sua parte più alta, delle merlature guelfe, a nido di rondine.
La strada si perde nella Piazza San Giovanni; dopo aver superato il
Palazzo “Depinto”
e la casa attribuita ai
Portoneri
, Via Savoia riprende il suo tratto, ora discendente verso Piazza Carlo Alberto. Nel suo secondo tratto, la strada presenta caratteri molto legati all’epoca in cui fu realizzata: al medioevo va ascritta, infatti, la stretta sezione stradale, alcuni sporti dei tetti (dette pantalere) fortemente aggettanti; le terrecotte di Casa Portoneri e logge chiuse in tempi recenti; un
balcone
d’età tardogotica, riprodotto da D’Andrade al borgo Medioevale di Torino. Nella parte terminale della strada, molto probabilmente esisteva la Porta del Rivellino. La casa d’angolo, a destra, reca tracce di decorazioni antiche; gli edifici residui potrebbero essersi addossati alla porta in epoca forse successiva alla sua rovina.
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