1310 Filippo I di Savoia, principe d’Acaja, concede delle franchigie a Carignano.
1329 Nella chiesa di s. Maria di Pogliano, un tempo presente nel territorio di Carignano, viene firmato un importante accordo che conferma la cessione di Revello, Carmagnola e Racconigi a Filippo d’Acaja e a suo figlio Giacomo; questi reinvestono i marchesi di Saluzzo, in feudo gentile, dei castelli di Revello, Carmagnola e Racconigi.
1357 Al comune di Carignano viene concessa da Giacomo d’Acaja la facoltà di imporre gabelle per rimpinguare le vuote casse comunali.
1360 Amedeo VI, conte di Savoia, conferma le libertà e franchigie ottenute dai Carignanesi sotto i principi d’Acaja.
1361 Nel mese di giugno, Giacomo d’Acaja, con alcuni soldati e con l’aiuto fornito dalla famiglia guelfa dei Sartoris, entra in Carignano e s’impadronisce del castello, cacciando dal borgo le famiglie dei Provana, alleate dei Savoia. Gli esuli ricorrono al conte di Savoia, che decide di riprendere Carignano. Durante il conflitto il monastero di S. Chiara, posto fuori delle mura, è seriamente danneggiato. A settembre, lo scontro si risolve con un accordo tra Amedeo Vi e gli Acaja, grazie al quale i Provana possono riottenere le loro proprietà e i loro diritti.
1363 Giacomo d’Acaja stabilisce, nel rispetto dei patti stipulati col conte, che la chiesa e il monastero di S. Chiara siano ricostruiti entro le mura.
1366 Filippo, figlio di Giacomo d’Acaja, si rivolta contro il padre, devasta e saccheggia con compagnie di ventura vari comuni, fra cui Carignano.
1378 È citata, per la prima volta, la cappella della