Dopo Largo Otto Martiri, la strada cambia denominazione in Via San Remigio. Entriamo ora nel borg per antonomasia, il quartiere di San Remigio. Un tempo questa area costituiva uno degli ajrali cittadini, zona di confine all’abitato medioevale; vi sorgevano cascinali, locande per la sosta dei viaggiatori e dei cavalli. Ma vi si trovava anche la prima parrocchiale di Carignano, attorno alla quale era raccolto l’antico cimitero.
Subito dopo Largo Otto martiri, a destra si apre Via Piave, dove c’è il vecchio Mulino della Comunità, che ha sostituito all’inizio del XX secolo un Mulino secentesco. Attorno vi sono i resti dei canali che anticamente azionavano il Mulino.
L’antico ajrale di San Remigio sorse attorno alla chiesa di San Remigio, forse un’antica pieve, che, per prima, ebbe titolo e prerogativa di parrocchia per la popolazione carignanese. Nello spazio antistante vi era un cimitero comune, per tutti coloro che non possedevano un sepolcreto in una delle chiese o dei monasteri eretti in città. Negli airali sorgevano, oltre alla chiesa di San Remigio, più volte rifatta e restaurata ed oggi ridotta a rudere, due importanti edifici di origine medioevale: il primo monastero di Santa Chiara, eretto – secondo alcune fonti documentarie - già nella seconda metà del XIII secolo e distrutto durante la crisi bellica tra il principe Giacomo d’Acaja e il conte Amedeo VI di Savoia nel 1360-61; e l’Ospedale dei Pellegrini, fondazione della potente famiglia Provana, che in Carignano possedeva numerose abitazioni, caseforti e terreni. Questo Hospitium serviva come ricovero per i pellegrini e i viandanti che, durante il medioevo, si spostavano lungo le malsicure strade in direzione dei Santuari dove si custodivano affreschi ritenuti miracolosi oppure le reliquie di grandi santi.
Di fronte c’è l’Ospedale Civile, costruzione settecentesca poi ampliata nell’800 e nel ‘900 per scopi puramente sanitari. Per questa opera lasciò progetti, non utilizzati, il grande architetto Bernardo Antonio Vittone. Dietro l’Ospedale, è stato recentemente costruito l’edificio della Fondazione Cronici Quaranta, progettato alla fine degli anni ’90 del XX secolo ed inaugurato nel 2002.